Fornetto criogenico per analisi di termoluminescenza

Il raffreddamento è ottenuto tramite azoto liquido. Due elementi termici consentono di raffreddare una barra portacampione durante la misurazione. L'isolamento termico del serbatoio di rame riempito con azoto liquido è ottenuto tramite vuoto.

La camera in cui è inserita la barra termica portacampioni viene mantenuta in atmosfera inerte grazie alla continua estrazione dell’aria dal suo interno mediante una pompa da vuoto e alla successiva immissione di azoto gassoso.

Per raggiungere la temperatura criogenica il forno deve essere collegato ad azoto liquido sottopressione: una temperatura sul campione di circa -140 °C può essere raggiunta in circa 30 minuti, partendo dalla temperatura ambiente e con il serbatoio di rame vuoto. Quando la temperatura criogenica viene raggiunta una prima volta ed il serbatoio di rame per l'azoto liquido è pieno, anche dopo un ciclo di riscaldamento sul campione a + 300 °C, la temperatura di -140 °C per una nuova analisi si raggiunge in pochi minuti.

Per raggiungere una temperatura inferiore sulla superficie del campione, il fornetto può essere collegato ad elio liquido: infatti il fornetto può funzionare fino a -270 °C.

In questo caso può essere raggiunta una temperatura di circa -200 °C nella zona del campione*.

La barra termica permette anche di riscaldare il campione fino a + 500 °C.

*Per utilizzare il fornetto con elio liquido devono essere utilizzati tubi di specifici non forniti con il sistema. I tubi forniti con il sistema sono adatti solo per l'uso con azoto liquido.